Omelia Don Carlo 9 dicembre 2019


*Omelia 09 dicembre 2019*

“Oggi abbiamo visto cose prodigiose”.

Chi incontra Cristo vede cose prodigiose _paradoxa_, cose paradossali dice Luca, cioè fuori dal normale, eccezionali, che gli fan dire “qui c’è altro!”.
Come dicevano i profeti ebrei di fronte a fatti prodigiosi, gridavano “Haec mutatio est Deo”, questo cambiamento è opera di Dio, questo è opera di Dio. Noi siamo di quelli che han visto cose prodigiose, perché le viviamo, quelle per cui diciamo io credo in Cristo. Sono le esperienze per cui io posso dire che la mia fede è ragionevole.
I sintomi della folla di fronte alle cose prodigiose dice il vangelo di Luca – Luca è molto psicologico, è un medico che coglie questi aspetti dell’umano sempre, Dante lo chiamò “Luca, scriba mansuetudinis Christi”, colui che descrive puntualmente la delicatezza umana – dice: “Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio”.
Il miracolo è una cosa che stupisce sempre, chi crede è un uomo stupito. Un uomo piatto, spento, abitudinario non è un uomo di fede. Sarà stato un uomo di fede, ma adesso non crede, adesso.
La seconda cosa: “davano gloria a Dio”. L’uomo di fede è un uomo che dà gloria a Dio. Che parli o che taccia, non centra niente. Dà gloria a Dio perché lui non è un brav’uomo, è un uomo “segnato”, si porta addosso il segno della gloria di Dio, tu vedi quell’uomo e i conti non ti tornano, vedi quell’uomo e devi pensare a Dio, prender posizione davanti a Dio. Quell’uomo è soltanto il segno con cui Dio interpella te.