Omelia Don Carlo 16 ottobre 2019


*Omelia 16 ottobre 2019*

“Dio non fa preferenza di persone”.

Ma non è preferenza – προσωπολημψία è tradotto male – qui vuol dire favoritismo, vuol dire corruzione, tangente, bustarella. È un fatto negativo, mentre la preferenza, nell’esperienza umana, è tutta positiva: è la forma di affetto più bella che io conosca: preferire ed essere preferiti. Dire a uno: “Tu sei unico”, come dicevo l’altro giorno a una persona atea, con cui è nata una grande amicizia, perché entrare nel tuo cuore mi fa scoprire qualcosa che io provo solo quando incontro te. E mi guardava stralunato!

La preferenza è un amore umano, appunto, che ti rende stralunato, che ti fa percepire qualcosa di divino. Nella preferenza tu capisci l’amore che provi e ti entusiasmi, ed è entusiasmante per chi la dà e per chi la riceve. Quando ti senti preferito lì è Dio che ti preferisce. E se ti è data questa preferenza tu gli devi dedicar la vita. Ti sposi per questo, ti dedichi a Dio per questo, quando fai questa esperienza. Ma se non la fai, sono guai dice Gesù ai farisei, guai, guai ai farisei, i dottori della legge, che si muovevano non per una preferenza, ma per una legge o per un calcolo. Non è che son guai perché uno li minaccia, è la realtà che ti premia o ti minaccia.
“Avete già la vostra ricompensa per quello che fate”.
Perché se ti muove la preferenza e l’amore tu sei felice, se ti muove l’odio sono guai, per te perché ti punisci da solo, esattamente come quando Gesù muore sul Calvario: le tre croci sono uguali, ma le tre morti sono diverse.
La differenza non la fa quanto dolore – il dolore è uguale per tutti e tre – ma quanto amore ci han messo o non ci han messo quei tre, dalla faccia si è visto bene.