Omelia Don Carlo 16 aprile 2019


Omelia 16 aprile 2019

“Gesù fu profondamente turbato”, ἐταράχθη τῷ πνεύματι, sconvolto nel profondo del suo animo. Per un fatto: “Uno di voi mi tradirà.” Uno scelto da Me per aver parte al Mio segreto, per scoprire che ognuno di noi è, come Me, Figlio di Dio, per poter dire “io” dentro il mondo, come Io dico “Io”, ho coscienza di Me stesso. Uno dei dodici chiamati a partecipare del Mio stesso compito, a costruire nel mondo un luogo dove, ogni uomo, può dire “io” come Io lo dico: la Chiesa. Gesù è sconvolto nel profondo dell’animo perché uno dei dodici, chiamati a questa grandezza, Lo tradisce. E cosa scopre Gesù in questo tradimento, Lui che ha la coscienza di essere Figlio di Dio? Cosa scopre? Terribile. Appena Giuda è uscito, quindi, appena compiuto il tradimento – noi diremmo “è finito tutto”, la disperazione e l’inferno in cui non c’è più niente da salvare, se uno di noi fa così, – Lui dice: “Ora il Figlio dell’Uomo è stato glorificato, e Dio è glorificato in Lui”. Ma che gloria mai ci può essere, cioè che bellezza e grandezza (gloria in ebraico, “kabōd”, vuol dire la bellezza immane, perentoria, quella che ti schianta a cui non puoi resistere); che bellezza ci vede Gesù in questo tradimento perché dice: adesso, in questo istante, qui si vede tutta la Mia gloria e tutta la gloria di Dio? Perché il tradimento svela proprio la Sua gloria, la Sua grandezza, perché Giuda può consegnare – tradire! – può consegnare Gesù ai nemici, perché prima Gesù ha consegnato tutto Se stesso a Giuda, si è messo tutto nelle mani di Giuda, ti do me stesso, fai di Me quello che vuoi, tanto Io ti amo e tanto stimo la tua libertà! Ecco la gloria che si vede nel tradimento, l’amore totale di Gesù che si consegna prima lui a Giuda, perché Giuda Lo possa poi consegnare. E la libertà di Giuda, data da Gesù, data da Dio, e che Giuda usa fino in fondo, in un modo sbagliato, ma Giuda è libero. E Gesù non toglie a Giuda la libertà. Questo è lo sconvolgimento di Gesù e la bellezza di Gesù che noi vediamo in questo momento. E che vedremo ripetutamente in questi giorni nei riti della Settimana Santa che ci sono dati per squarciare la nostra ottusità e poter guardare tutto questo male con lo sguardo di Gesù, per riconoscere al fondo di questo male una gloria, una bellezza, una grandezza ancora più sconvolgente del male stesso.