Omelia Don Carlo 15 febbraio 2019


*Omelia 15 febbraio*

“Il giorno in cui ne mangiaste di questo frutto sareste come Dio”.

Eva va fuori di testa perché il serpente tocca il nervo scoperto; Eva ha tutto: ha Adamo, ha il mondo intero, ma sente il serpente e capisce che non le basta il mondo, non le basta Adamo: ha un vuoto che il mondo e Adamo non colmano. Come se presentisse quel che un giorno disse Gesù (Luca, IX, 25): “Che giova ad un uomo
τί γὰρ ὠφελεῖται ἄνθρωπος κερδήσας – se conquista il mondo intero ma perde se stesso – τὸν κόσμον ὅλον ἑαυτὸν δὲ ἀπολέσας ἢ ζημιωθείς?” Eva crolla: in questo il serpente ha ragione! E lei lo sente proprio, dice infatti: “La donna vide che il frutto era buono”. Era gradevole, era desiderabile.
Eva guarda il mondo e brama Dio!
E cede ed in questo non pecca: anzi, il peccato – lo sente bene – sarebbe il contrario, sarebbe accontentarsi di Adamo e del mondo. Lei è fatta per essere come Dio! Il peccato è un altro: è che Eva e Adamo non domandano Dio, ma rubano a Dio la felicità! Hanno accettato il sospetto del serpente: che Dio non sia un Padre che li ama, ma un padrone invidioso a cui rubare la felicità. Dio è un nemico da combattere: dichiarano guerra a Dio! E da quel giorno la loro vita sarà guerra a Dio, odio a Dio. La strada della felicità sarà la strada di un odio.
E devono realizzare da soli la loro grandezza umana. Una follia – dice Dante – prima cantica, XXVI canto, l’Ulisse: “De’ remi facemmo ali al folle volo”.
È folle pensare di volare con i remi. Da quel giorno, è entrato nella storia il veleno: la strada per essere felici è una guerra, un odio al Creatore del mondo, perciò al mondo, perché se odi il
Creatore, poco o tanto, tutte le cose sono avvelenate.
L’uomo moderno si ritrova con il frutto più amaro di questo peccato originale, perché Adamo ed Eva cedono perché vogliono essere come Dio; l’uomo moderno forse non farebbe più neanche il peccato originale, perché ha visto che, da soli, alla grandezza non ci si arriva, è nichilista e, quindi, farebbe peggio che dichiarare guerra a Dio: è non interessarsi più di Dio, è farsi bastare il mondo. La cosa più triste è che l’uomo moderno, forse, non farebbe più quel peccato! E la pena: sono nudi, vergognosi di se stessi e hanno paura!
Ed, invece, quando nel Vangelo Dio rivela il Suo volto ed il Suo cuore, come quel giorno, si trovano pieni di stupore e proclamano: “Ha fatto bene ogni cosa”.