Omelia Don Carlo 14 giugno 2019


Omelia 14 giugno 2019

“Noi abbiamo un tesoro in vasi di Creta”

E quanti citano questo testo di Paolo sulla creta e parlano della creta e della fragilità, di tutti i nostri peccati, i nostri limiti e ti rendono la vita pesante, triste, così triste che alla fine non vedono più nient’altro che la creta, non vedono più il tesoro che c’è dentro. Questo è per me uno sguardo perverso.
Che io sia fatto di creta lo so tutti i giorni, mi ha fatto Dio dal fango, lo so bene. Questo è il dramma: la nostra fragilità quotidiana, chi è che non lo sa? Non è che serve Paolo per ricordarlo. Ma Paolo non è un uomo perverso, non è un uomo entusiasta delle crete.
Paolo annuncia il contrario: che dentro quella creta c’è il tesoro, che rende così preziosa anche una cosa così fragile come la creta perché porta il Divino dentro il mondo. E quindi la creta è preziosa come il tesoro che porta. È il contrario! È la preziosità della creta il centro che mette Paolo.
Certo che puoi dire: “si, peró le le crepe ci sono nella creta”. Ma io mi guardo indietro e dico: benedette crepe! Perché dalle crepe può trapelare lo splendore del tesoro che c’è dentro. Se il vaso è perfetto io mi fisso sul vaso, vedo solo il vaso e alla fine mi delude pure il vaso, perché è un vaso senza niente dentò!
Il problema non è la creta, la creta è un fatto, non è un problema. Il problema è il tesoro che c’è dentro. Che tesoro c’è dentro la mia creta? Cosa porto io di prezioso dentro le mie crepe? Cosa mi mancherebbe se mi mancasse queso tesoro? Paolo ce l’ha chiaro, dice:

“Tutto é per voi!” Perché avete il tesoro

Senza il tesoro, se non siete scemi, vedrete che alla fine niente è per voi. Se noi non ci raccontiamo del tesoro, di cosa è per noi questo tesoro, noi affogheremmo nel lamentume generale.