Omelia Don Carlo 10 giugno 2019


Omelia 10 giugno 2019

“Da quel momento il discepolo l’accolse con sé”, come aveva chiesto Gesù dalla croce: “Ecco tua madre!”
Quella non era sua madre naturale e a Giovanni ha detto: “Ecco” e a lei: “Ecco tuo figlio”.
Quello non è un legame naturale. Quei due non li lega la natura, li lega solo Lui e si sono trattati come figlio e madre, ma in un modo non naturale. Quando si ricordavano di Lui il loro legame era il più bello del mondo, più libero, più potente, ma quando per un istante dimenticavano che li aveva messo insieme Lui, si complicava tutto.
Il loro legame era peggio di quelli naturali, esattamente come noi, perché noi siamo insieme solo perché ci ha messi Lui. Il legame che ci lega è quello ed è quello che rende miracolosi i rapporti.
Ogni volta che guardo quelli che sono nella comunita cristiana con me grido sempre: miracolo!
Perché ci conosciamo – da fuori e anche da dentro ne conosco tanti -: noi non potremmo mai naturalmente stare insieme, eppure ci siamo, e il nostro è l’affetto più bello del mondo perché è l’unico affetto che salva le nostre diversità, i nostri volti li evidenzia, li caratterizza.
È un legame che ci rende uniti assolutamente, non uguali; è l’incontrario dei legami naturali che invece tendono a uniformare e ci ricattano se tu non stai dentro le forme che l’altro si aspetta, e quindi non sono mai legami veramente liberi. Si spengono nel tempo, basta un nonnulla a distruggerli.
Mentre i legami che ci sono tra noi… Ho visto anche ieri persone che avevo sposato quarant’anni anni fa, gente che non conoscevo da decenni. Ti accorgi che c’è una freschezza miracolosa, esattamente come sono miracolosi gli screzi, a volte anche pesanti tra di noi, perché ogni volta che io vedo due della comunità che litigano, io grido al miracolo, perché sono la prova che quel che ci lega è un’altra cosa, soprannaturale, solo
Dio che ci ha fatti può arrivare al punto di tenere insieme, liberi di stare insieme, gente così.
Altro che scandalizzarci del fatto che litighiamo!